Mario Piccioli, nato il 2 giugno 1926 a Firenze. Commesso in una pizzicheria, residente in Borgo San Frediano a Firenze con i genitori e un fratello.
Arrestato in piazza Santa Maria Novella a Firenze la mattina dell’8 marzo 1944 da un agente in borghese della Guardia Nazionale Repubblicana nell’ambito di una retata dopo lo sciopero generale dei giorni precedenti. Si era recato a cercare la madre, arrestata la sera prima per aver partecipato allo sciopero e reclusa nel centro di raccolta degli arrestati alle Scuole Leopoldine. La madre viene rilasciata insieme alle altre donne. Mario, invece, è detenuto nelle scuole Leopoldine.
Deportato da Firenze l’8 marzo 1944 nel campo di concentramento di Mauthausen, dove giunge l’11 marzo 1944. Classificato con la categoria “Schutz”*, riceve il numero di matricola 57.344. Il 25 marzo 1944 viene trasferito nel sottocampo di Ebensee dove è assegnato al lavoro schiavo come operaio semplice nelle gallerie. A causa di un’infezione dovuta ai pidocchi, viene ricoverato in infermeria. A metà luglio viene trasferito nel Sanitaetslager (infermeria) di Mauthausen. Il 10 settembre 1944 viene trasferito nel sottocampo di Linz III ed impiegato nei lavori esterni al campo, soprattutto nel trasporto merci. Durante un bombardamento alleato alla fine del 1944, il rifugio della sua squadra di lavoro viene colpito. Di trentadue uomini se ne salvano solo quattro, tra cui Mario, che ferito ad una gamba viene nuovamente trasferito in infermeria.
Liberato a Linz il 5 maggio 1945 dall’esercito americano. Negli anni successivi si adopera attivamente per tenere viva la memoria della deportazione.
È stato presidente della sezione ANED di Firenze e si è impegnato fortemente affinché la sua città e Mauthausen stringessero un patto di fratellanza, sottoscritto poi nel 2009.
* Schutz, abbreviazione di “Schutzhaeftlingen”, prigioniero arrestato in seguito allo Schutzhaft: provvedimento di custodia preventiva messo in atto dai nazisti “a protezione del popolo e dello stato”
Fonti: LA SPERANZA TRADITA. Antologia della deportazione politica toscana, 1943/1945, Pacini Editore – Giunta Regionale Toscana 1992. A cura di Ilda Verri Melo.