Italo Geloni

Italo Geloni, nato il 23 novembre 1924 a Serravezza (LU) in una famiglia antifascista. L’8 settembre 1943 è a La Spezia, dove presta servizio militare. Venuto a conoscenza dell’armistizio mette fuori uso alcuni depositi e delle imbarcazioni dell’arsenale militare e si unisce a un gruppo di partigiani con i quali è già in contatto.
Arrestato dalle SS a La Spezia il 2 luglio 1944, con altri compagni attivi della Resistenza in un’abitazione nella quale erano nascosti. Detenuto nel carcere di Villa Andreini a La Spezia, in quello di Marassi a Genova ed infine al San Vittore a Milano. Successivamente trasferito al campo di Bolzano-Gries, dove viene assegnato al blocco “E” e riceve il numero di matricola 2852.
Deportato il 5 settembre 1944 al campo di Flossenburg, dove giunge il 7 settembre. Classificato con la categoria “Schutz”*, riceve il numero di matricola 21.569. Trasferito al sottocampo di Hersbruck nelle vicinanze di Norimberga, dove collabora all’organizzazione di un comitato di liberazione e tenta una fuga. Scoperto dalle SS viene condannato a morte, ma poi rilasciato e trasferito nal campo di concentramento di Mauthausen, dove lavora nella compagnia di punizione alla cava di pietra. Successivamente trasferito nuovamente a Hersbruck e poi costretto a raggiungere a piedi il sottocampo di Saal-Donau (Flossenburg). Il 9 aprile 1945 viene trasferito a piedi e in treno nel campo di concentramento di Dachau, dove giunge il 24 aprile, viene classificato con la categoria “Schutz” e riceve il numero di matricola 159.745.
Liberato il 29 aprile 1945 a Dachau dall’esercito americano. Negli anni successivi si adopera attivamente per tenere viva la memoria della deportazione. Per molti anni è stato il presidente della sezione ANED di Pisa.

* Schutz, abbreviazione di “Schutzhaeftlingen”, prigioniero arrestato in seguito allo Schutzhaft: provvedimento di custodia preventiva messo in atto dai nazisti “a protezione del popolo e dello stato”.

Fonti: LA SPERANZA TRADITA. Antologia della deportazione politica toscana, 1943/1945, Pacini Editore – Giunta Regionale Toscana 1992. A cura di Ilda Verri Melo.

Canon (10011)

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