nato il 10 ottobre 1913 a Montelupo Fiorentino prov.Firenze , in una famiglia antifascista . Terzo di quattro figli, rimasto orfano all’età di otto anni a seguito dell’assassinio del padre Rovai Virgilio da parte di fascisti della zona, avvenuto nell’autunno del 1921 a San Quirico frazione di Montelupo F.no davanti alla propria abitazione.
Rovai Aldo era maestro vetraio e lavorava in una vetreria a Pontassieve. Fu arrestato nella notte fra il 7 e l’8 marzo 1944 presso la propria abitazione in San Quirico di Montelupo F.no, alla presenza della madre, della moglie e del figlio di 18 mesi. L’arresto avvenne in seguito allo sciopero generale dei giorni precedenti proclamato dal CLN, e fu eseguito da due Repubblichini e da due Carabinieri accompagnati dalla guardia comunale del Comune di Montelupo F.no .
Recluso nel centro di raccolta degli arrestati alle Scuole Leopoldine di Firenze.
Deportato da Firenze l’8 marzo 1944 nel campo di concentramento di Mauthausen, dove giunge l’11 marzo 1944. Classificato con la categoria “Schutz”, riceve il numero di matricola n. 57.385.
Il 24 marzo 1944 viene trasferito nel sottocampo di Gusen 1 dove è assegnato al lavoro come operaio falegname.
“Rovai Aldo fu uno dei pochi fortunati del Blocco 24 che si salvarono il 22 aprile 1945, quando quasi tutti i deportati del blocco, inabili al lavoro, furono mandati a morte con il gas. Con lui si salvarono altri cinque o sei deportati.” *
Liberato a Gusen il 5 maggio 1945 dall’esercito americano.
Negli anni successivi si adopera attivamente per tenere viva la memoria della deportazione. Per molti anni è stato il presidente della sezione ANED di Empoli.
* Nel Lager c’ero anch’io di Vincenzo Pappalettera pag.335/336 Ed. Mursia